Nuovi piedi per camminare   Quando suona la sveglia mi alzo in fretta, lo faccio perché il sonno non mi costringa a  restarmene al caldo, al sicuro. Ogni letto, anche quello del peggior rifugio, quando ha  preso la tua forma e il tuo calore cancella ogni volontà combattiva e riporta ogni  cellula alla molle memoria del sacco della nascita. I miei piedi si allineano sul  pavimento precisi, metodici...   Fuga da Lukla - viaggio al campo base dell’Everest (parte1)  Ci sono alcune montagne che suonano alle mie orecchie come la grande ossessione  del Capitano Achab. Stagione dopo stagione ci reclamano come sirene maliarde,  rocce divenute libri di storia e cimiteri viventi dell'alpinismo. Questa è la loro   fascinazione: un costante richiamo alla sfida, ad affrontare i molti mostri che abitano  dentro di noi e gli altrettanti pericoli fuori.   Racconti luglio 2012 agosto 2012 Fuga da Lukla - viaggio al campo base dell’Everest (parte2)  Ci svegliamo presto, la stanza del lodge pur essendo accogliente è ancor più fredda  di quella di Namche, sui vetri interni delle finestre scopro che si è formato del  ghiaccio. Uscendo fuori ci sorprende inaspettata la vista della cima dell'Everest. Mi  lavo la faccia nel lavandino che è addossato ad un muretto all'aperto, penso che non  è male avere un bagno en plein air con vista sull'Everest. .   agosto 2012 www.orizzontirandagi.it © - Tutte le immagini e i testi sono protetti da copyright. È vietato ogni utilizzo senza il consenso dell'autore. Come musica dentro il silenzio  Domenica guardavo i volti dei presenti, il loro stupore. Guardavo la bellezza riempire  prima di tutto gli occhi, poi scivolare dentro le orecchie e infine ritornare alle  montagne.  Temevo che l'aria cruda del lago succhiasse la sensibilità alle dita di Sara  e rendesse la voce di Azusa più fragile. E invece…   settembre 2012  Atomi di follia A me piace quando il bosco è umido, quando sotto le foglie la terra è nera, odorosa,  poco accomodante. Mi piace quando entro nel bosco, da solo, catramato come la  notte sconosciuta e minacciosa. .…   ottobre 2012 Il fornitore dei fotocopiatori Oggi al lavoro mi chiama il solito fornitore dei fotocopiatori, come ogni venerdì. Mi fa  il punto della situazione, dice lui. Io la chiamo tartassata di maroni, ecco come la  chiamo. Generalmente fingo un malessere improvviso o un impegno inderogabile, in  modo che la telefonata non scavalli i due minuti.…   novembre 2012 Nelly, Contador e la globalizzazione Stamattina scendo in garage per prendere la bici. La bici mi guarda e mi dice che  non se la sente visto che ho fatto una colazione da alpino e ho cinque chili in più  rispetto all'estate scorsa. Io rispondo che una bici da novantanove euro in sconto non  si può permettere certi atteggiamenti. Poi monto in sella ed esco in via Spezia  spingendo sui pedali che mi sembra di essere Contador al tour de France.…   Giacomo Guidetti   dicembre 2012 Pale Witheout Da bambino mi hanno spiegato che il nero non è propriamente un colore ma la  mancanza tutti i colori che formano la luce. Lo so, non è un concetto facile soprattutto  per uno come me che soffre di una lieve forma di daltonismo e che, secondo mia  moglie Chiara, diventa insopportabile in fase di abbinamento di camice e maglioni...  gennaio 2013 A cena con Kurt Venerdì sera ci troviamo a Fontevivo al ristorante i 12 Monaci. "Vieni a salutare Kurt"  dice il mio amico Gianluigi che ha organizzato la serata. E' un signore di un'ottantina  d'anni con lo sguardo buono, la barba bianca e gli occhiali, proprio come l'ho visto in  centinaia di articoli sulle riviste di montagna.…   febbraio 2013 Il cane di Manolo Sabato salgo sulla funivia del Rosetta, c'è un uomo con gli sci da telemark e un cane. Un cane di media taglia, marroncino, non riconosco la sua razza, probabilmente un bastardino.  E' tranquillo, intorno ci sono altre persone che rivolgono domande all'uomo. "Come fa il cane con tutta quella neve?" L'uomo sorride, poi risponde: "Siamo noi che abbiamo dei problemi, questa è casa sua". marzo 2013 Una notte, tra i boschi dell’Appennino Fermiamo l'auto nel parcheggio circondato dal bosco. Scendiamo e siamo accolti da un silenzio innaturale, anzi no, naturalissimo. Di tanto in tanto viene interrotto dal tonfo di una pigna che si schianta al suolo, dal verso di un'animale in lontananza, dal frusciare delle foglie quando passa il vento. Non sappiamo perché, ma ci sentiamo a disagio estranei, osservati... aprile 2013 Matteo Bergamo Matteo Bergamo Matteo Bergamo Matteo Bergamo Matteo Bergamo Matteo Bergamo Matteo Bergamo Matteo Bergamo Matteo Bergamo Matteo Bergamo   Le montagne di Filippo  Salire... salire, migliaia di passi, decine di canzoni che accompagnano il movimento, e  nubi, tante in giro ancora, e neve e vento a soffiare silenzi e svuotare la mente ...  pensieri persi nel cielo del Vallese. Le stelle decorano un soffitto troppo bello da  raggiungere, sono dei sogni sparpagliati nel blu... la luna che accompagna. Siamo in  tanti alla base di questo lenzuolo, splendido, immacolato, perfetto...      giugno 2013 Il Cristo delle Nevi La prima volta che incontrai il Cristo delle Nevi era diversi anni fa, d’inverno, avevo le  pelli. Me ne aveva parlato un vecchio capo scout, Luigi Vignoli, mi aveva detto che in  fondo al Lago Santo c’era una cappella. Io che in quel posto ero stato parecchie volte  non ricordavo di aver visto qualcosa che somigliasse a una Maestà...  luglio 2013 Filippo Sodano Francesca Contini   Attilio, poesia che cammina  Se la poesia avesse le gambe, non se ne starebbe seduta ad attendere un vento  d'ispirazione, si metterebbe invece in cammino per trovare quell'angolo nascosto del  creato dove fiorisce l'invisibile. Non è una novità il fatto che la poesia possa nascere  dal movimento, mente e scarpe insieme, attraverso l'osservazione della natura  intorno a noi...  A Carlo Carlo Contini (1932-1953) fu il primo alpinista a scalare in solitaria, d'inverno, il  versante sud-ovest (Ferrata Tissi VI) del Monte Civetta (3220 mt). Arrivò in vetta e,  colto dalla bufera, provò a cercare riparo nel vicino rifugio Torrani. All'epoca la porta  del rifugio (che d'inverno era chiuso) si apriva tirandola verso l'esterno....  Matteo Bergamo agosto 2013 settembre 2013  Il re del bosco  A chi non è mai capitato d'essere sorpreso a parlare con se stesso a voce alta? E  quando si viene scoperti ci si vergogna come ladri, ammesso che di questi tempi i  ladri si vergognino ancora, come se uno nascondesse dietro quel costume chissà  quale pazzia o riprovevole anormalità. Molti poi si celano dietro scuse del tipo: "Stavo  telefonando con un bluetooth integrato nell'orecchio"...  Matteo Bergamo ottobre 2013 Profumo di funghi  Se a qualcuno venisse in mente di chiedermi qual è il profumo che mi fa pensare  all'infanzia, non avrei alcun dubbio: quello dei funghi stesi ad asciugare al sole. Nelle  annate fortunate, quando i porcini erano così abbondanti che al mattino te li ritrovavi  davanti all'uscio che chiedevano solo di essere affettati, esauriti tutti i taglieri e le assi  di legno, mia madre tirava giù dal fienile le vecchie reti da letto.  Monica Blondi novembre 2013